31 mag 2020

Il significato dei Simboli - Step 22

Quattro amici newyorkesi, Joey, Sam, Sara e Monica, raggiungo finalmente la maggiore età e il primo a prendere la patente è Joey. Durante un lungo viaggio in auto iniziano a discutere sui simboli stradali e sul loro significato e da qui si apre una discussione sui simboli più utilizzati e il loro significato.

Puntata 1: La patete di Joey
Dopo una lunga mattinata di attesa Joey arriva al cafè "Central Perk" dove incontra Sam, Sara e Monica. Felicissimo di aver superato l'esame della patente festeggia con i suoi amici e insieme decidono di fare un viaggio con la nuova auto, regalata a Joey dai suoi genitori.
Alle 18 dello stesso giorno, con la valigia pronta per il viaggio, salgono in auto e partono per Atlanta. Durante il primo tratto di strada iniziano a parlare della patente e delle varie difficoltà che Joey è riuscito a superare. Sam è molto confuso dai simboli che vede sul cruscotto dell'auto, invece Sara fa molte domande sui simboli stradali. Per Joey il loro significato era molto semplice e intuitivo, visto che studiando per la patente li conosceva tutti, ma per gli altri amici il loro significato era incomprensibile e da qui nasce un discorso sui simboli.
Monica prende il suo cellulare e inizia a fare delle ricerche sulla definizione e l'etimologia del termine. Durante la ricerca scoprono che in passato la parola Simbolo aveva un significato diverso, era una tessera di terracotta che veniva usata per sancire un patto tra due persone, famiglie o Stati. Inoltre trovano un elenco dei Simboli più comuni e giocano a chi indovina per primo il loro significato.
Puntata 2: La pausa notturna
Sono le 22 circa e Joey è stanco di guidare, così i quattro amici decidono di fermarsi in un autogrill per riposare. Sam, appassionato di letteratura, inizia a parlare della corrente letteraria del Simbolismo e come esempio parla delle Divina Commedia di Dante Alighieri e delle varie poesie di Giovanni Pascoli.
Sara invece, appassionata di filosofia, parla dei diversi pensieri riguardanti i Simboli di Platone, Kierkegaard e Whitehead, e spiega anche il mito della caverna di Platone.
Monica, appassionata di Arte, parla della corrente artistica del Simbolismo, tra i maggiori esponenti troviamo Paul Gauguin e Monica spiega i vari simboli e significati che si possono trovare nei suoi quadri tra cui La visione dopo il sermone
Dopo una lunga chiaccherata i quattro amici decidono di andare a dormire per poter ripartire presto il mattino seguente.
Puntata 3: L'arrivo ad Atlanta
Sono le 7 del mattino, dopo una colazione veloce all'autogrill i quattro amici si rimettono in viaggio per Atlanta e continuano la loro discussione sui Simboli. Il viaggio dei quattro amici è molto tranquillo, ridono, scherzano e imparano cose nuove. La discussione sui Simboli si sposta al presente e al futuro. Joey, pensando alle mille domande di Sam e Sara sui simboli stradali apre il discorso parlando di come i Simboli possano essere semplici e intuivi o complessi allo stesso tempo. Joey pensava che i simboli stradali fossero molto semplici, al contrario dei suoi amici che non ci capivano niente. Questo rappresentava un limite dei simboli, che per quanto semplici possano sembrare, se non si conosce la materia che riguardano posso essere molto difficili da comprendere. Inoltre Sara parlare anche di come la svastica abbia cambiato nella storia il suo significato etico. Finalmente dopo altre 8 ore di viaggio i quattro amici sono arrivati ad Atlanta e possono proseguire il loro viaggio.

30 mag 2020

L'etica dei Simboli - Step 21

L'etica è un ramo della filosofia che studia i fondamenti razionali che permettono di distinguere i comportamenti umani  in buoni, giusti, leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti ingiusti, illeciti, sconvenienti o cattivi secondo un ideale modello comportamentale.Il potere e l’influenza che i Simboli esercitano sulle persone deve far riflettere riguardo all’etica e alla vera intenzione che anima l’Impresa.
La svastica, ad esempio, è un antico simbolo religioso induista presente, da tempi remoti, in India e in Cina. La svastica originale è un simbolo ricco di significati augurali, benefici e positivi. La presenza della svastica nella bandiera della Germania nazista ha inquinato la purezza del segno che è innocente rispetto all’uso improprio che ne è stato fatto. Ancora oggi il segno originale ne subisce le conseguenze e fa capire la necessità di proteggere Nomi, simboli e Valori.
Nell’anno 321,Costantino sogna il motto "In hoc signo vinces". Dire sogna o dire inventa è una sfumatura che cambia la storia. Costantino ha scelto la prima soluzione. Il Marchio dei Crociati ha una forza spirituale trascinante, facile da riprodurre, chiaro, immediato, evocativo, trasforma il dolore e la vergogna della crocifissione, in un Simbolo di riscatto e in una promessa di vittoria. Un segno così forte da diventare parola che identifica una “missione di pace”, una guerra santa. Il bianco della purezza e il rosso del sangue di Cristo. Un simbolo così forte che, in sua presenza, anche il gesto della preghiera diventa segno: il segno della croce. Guerra santa e Guerra per l’affermazione della razza. Crociate e Nazismo. Due tragedie della storia umana contrassegnate, in epoche diverse, da simboli forti, maledettamente ben congegnati e purtroppo, efficaci per gli scopi prefissati. Questo dimostra l’importanza primaria dell’etica indispensabile, dell’integrità e dell’intenzione dell’Impresa che intende identificarsi in un determinato segno. 

28 mag 2020

Lo Zibaldone di Leopardi - Step 20

Lo Zibaldone, scritto da Giacomo Leopardi tra il 1817 e il 1832, è un diario personale che raccoglie appunti, riflessioni e aforismi che conta 4562 pagine. Lo Zibaldone rappresenta il carattere enciclopedico della riflessione Leopardiana. Tra i temi fondamentali della raccolta troviamo il rapporto tra uomo e natura, la riflessione sul piacere e la teoria della poesia.
  • Rapporto tra uomo e natura: le idee di Leopardi sul rapporto tra uomo e natura hanno subito una trasformazione , passando dal raffigurare una natura benefica e generosa ad una natura malefica, con una concezione negativa dell'esistenza. 
  • La riflessione sul piacere: questa riflessione occupa un posto centrale nel pensiero di Leopardi, è il simbolo della sua psicologia, della sua morale e della sua estetica. L'uomo leopardiano è definito dalla sua sete insaziabile di felicità, ovvero piacere, che si manifesta in ogni attività compresa l'espressione poetica, ma questo desiderio infinito non può essere soddisfatto da nessun piacere finito e per questo l'uomo è condannato a una condizione di angoscia che Leopardi chiama "noia" caratterizzata dal vuoto esistenziale e dalla perdita di contatto con gli impulsi vitali.
  • La teoria della poesia: questa teoria è strettamente legata a quelle della natura e del piacere perchè la poesia si situa dalla parte delle illusioni e della natura e inizialmente contro la ragione. Le riflessioni sulla poesia sono alimentate dagli interessi e dalle competenze filologiche di Leopardi che indaga sulle lingue antiche e moderne. sfogliando lo Zibaldone vediamo comporsi una specie di vocabolario poetico ragionato nel quale sono presentate le parole più adatte alla scrittura in versi e si spiega perchè alcune sono preferite rispetto ad altre.

27 mag 2020

Utopia: simbolo di perfezione irraggiungibile - Step 19

Un'utopia è un assetto politico, sociale e religioso che non trova riscontro nella realtà, ma che viene proposto come ideale e come modello, non è altro che un simbolo di perfezione irraggiungibile che non resta altro che un ideale verso cui orientarsi.
L'utopia è un termine che si può riscontrare in molte materie diverse tra cui:
  • Filosofia: il pensiero utopico filosofico non ha a che fare con una rappresentazione ingenua della realtà ma con problemi più complessi. L'utopista non accetta la realtà così come è ma costruisce due realtà parallele e si pone tre domande principali: "Qual'è la realtà?", "Esistono possibilità di conoscere la vera realtà?", "Esistono realtà parallele di cui non si sa nulla?". Il simbolo dell'utopia filosofica potrebbe essere quello di Tommaso Moro che volle immaginare un'isola felice sulla quale gli abitanti potessere condurre una vita perfetta, umana e solidale.
  • Politica: la utopia politica per eccellenza sarebbe la pace mondiale che porrebbe fine alla storia. Sparta fu un utopia militarista, invidiata da tutti gli Stati per la sua potenza militare fino alla sua sconfitta contro i Tebani. Un altro esempio è il socialismo utopico che proponeva una riforma generale della società e dello Stato che avesse come obbiettivo la giustizia sociale , la statalizzazione delle risorse economiche, l'abolizione della proprietà privata, della famiglia e del contrastro tra città e campagna.
  • Economia: le utopie socialista e comunista ruotano attorno a una distribuzione paritaria dei beni, spesso con totale abolizione del denaro e con cittadini che fanno un lavoro che apprezzano e che è svolto per il bene comune e che lascia tempo libero per arti e scienze.
  • Religione: l'idea del paradiso nel Cristianesimo e nell'Islam tende ad essere utopica, specialmente nella sua forma popolare che propone una vita libera dal peccato, dalla povertà, dalla tristezza e dalla morte.

26 mag 2020

Il Simbolismo in Whitehead - Step 18

Il pensiero di Alfred North Whitehead esprime una intensità teoretica ed una prospettiva aperta al futuro tale da renderlo estremamente attuale nelle sua profondità speculativa, per riprendere il titolo di una sua importante opera, rappresenta una vera e propria “avventura di idee”.
Tutto il pensiero di Whitehead tende a una grande sintesi relazionistica e organicistica, non soltanto perché ha tentato una visione dell’universo di tipo organico, ma anche perché egli ha sempre cercato di porre in stretto rapporto tra di loro non solo i vari campi della scienza ma anche la scienza e la cultura umanistica. La filosofia è coerente non solo per il rapporto logico dei suoi concetti all’interno del ragionamento, ma anche perché rimane sempre in contatto con l’esperienza viva della realtà. Questa realtà per Whitehead è sempre in divenire, è sempre processuale, ma è anche continua tendenza a una finalità armonica. È perché questa finalità armonica vive anche nel sensibile che la stessa esperienza sensibile tende verso l’armonia o verso la bellezza.
Whitehead scrisse un libro chiamato "Simbolismo" composto da 3 capitoli che sono la versione scritta di alcune sue conferenze tenute nel 1927.
Nei primi due capitoli analizza quell’esperienza percettiva in cui si radica e da cui si origina la stessa capacità di riferimento simbolico. Nel terzo capitolo il suo interesse si sposta sul piano storico descrivendo la funzione del simbolismo in merito al progresso o al regresso delle società umane.
L’Autore inizia distinguendo diversi tipi di simbolismo, che vanno dal più superficiale al più essenziale.
Per Whitehead il simbolismo dalla percezione sensoriale ai corpi fisici è il più naturale e diffuso di tutti i generi simbolici, infatti solo con una particolare istruzione o sforzo o un particolare addestramento una “sedia” può non essere “veduta” nella sua funzionalità, ma noi, conclude l’Autore, “uomini e cagnolini abbiamo bisogno di un attento addestramento al fine di astenerci dall’agire in base a essa” perchè “il simbolismo concerne in larga misura l’uso delle pure percezioni dei sensi in qualità di simboli dei più primitivi elementi della nostra esperienza.
Vi è grande differenza tra simbolismo e esperienza diretta, quest’ultima è infallibile, l’esemplificazione realizzata dal riferimento simbolico, invece, implica possibilità di errore, e, dunque, “comprendere e purificare i simboli dai quali l’umanità dipende è il compito della ragione.”. Nel riferimento simbolico c’è sempre una componente che funziona come simbolo ed un’altra che funziona come significato, ma non ci sono componenti dell’esperienza che sono solamente simboli o soltanto significati.
Per Whitehead l’interazione simbolica si origina tra due distinte modalità di percezione del mondo esterno, che sono il modo della immediatezza di presentazione e il modo dell’efficacia causale. L’immediatezza di presentazione indica tutto ciò che immediatamente si percepisce, ossia quella contemporaneità di eventi che non può essere ulteriormente analizzata senza perdere l’assoluta immediatezza e concretezza che le è propria.
Richiamandosi al concetto aristotelico di materia, l’Autore interpreta l'efficacia causale come quella potenzialità pura che, per un principio di attività autocreativa, si conforma nella stessa potenzialità naturale.
Gli usi del simbolismo è il titolo del terzo e capitolo. Qui l’Autore sottolinea l’utilità di una critica ironica al simbolismo, ma rileva anche che la pretesa di eliminarlo completamente sarebbe illusoria, perché il simbolismo è immanente al tessuto stesso della vita umana, il linguaggio stesso è un simbolismo,"espressione” equivale a “simbolismo”. Per Whitehead è perciò necessario considerare la funzione che svolge il simbolismo nella società, valutandone sia gli aspetti coesivi che quelli disgregatrici.
Il linguaggio di una nazione, ad esempio, oltre alla sua valenza denotativa, possiede dei valori connotativi, evocativi ed emotivi che stanno alla base di una comune identità. Il simbolismo svolge una sua funzione anche nella tendenza disgregatrice, per cui si rinnova e progredisce. Gli esempi che Whitehead propone sono l’imporsi del Cristianesimo sull’Impero Romano, le Rivoluzioni inglese, americana e francese.
Le ultime pagine di Simbolismo sono dedicate alla distinzione che la dottrina di Whitehead del simbolismo comporta fra tre tipi di azione: la pura azione istintiva, l’azione riflessa, e l’azione condizionata simbolicamente. Le analisi delle stesse e dei loro relativi rapporti, rendono improponibile una qualche sintesi. L'autore conclude con queste parole: “L’arte della società libera consiste in primo luogo nella manutenzione del codice simbolico e in secondo nel suo coraggio di revisione, per assicurarsi che il codice serva a quegli scopi che soddisfano una ragione illuminata. Quelle società che non riescono a coniugare la riverenza nei confronti dei propri simboli con la libertà di revisione, finiscono inevitabilmente col decadere nell’anarchia o nella lenta atrofia di una vita soffocata da inutili ombre.”

18 mag 2020

L'abbecedario dei Simboli - Step 17

A: Ancora, simbolo di sicurezza e speranza.
B: Bussola, simbolo di guida
C: Colomba, simbolo di pace
D: Diamante, simbolo di protezione e invincibilità
E: Edera, simbolo di immortalità, usato spesso nella mitologia (Bacco e Osiride)
F: Fenice, simbolo di adattamento, immortalità e rinnovamento.
G: Gru, simbolo di longevità, eleganza, pace e amore per la vita.
I: Infinito, simbolo di eternità, naturale o spirituale.
K: Kanji, caratteri di origine cinese utilizzati nella scrittura giapponese.
L: Leone, simbolo di forza, potere e lealtà.
M: Margherita, simbolo di gioventù e rinascita.
O: Orso, simbolo di forza e diplomazia.
P: Pugnale, simbolo di tradimento
R: R.I.P., requiescat in pace, riposi in pace, si usa per commemorare una persona deceduta.
S: Scorpione, simbolo di vendetta e potere
T: Toro, simbolo di forza e potere.
U: Uroboro, serpente che si mangia la coda, simbolo di eternità.
V: Volpe, simbolo di astuzia, intelligenza e agilità.
Y: Yin e Yang, simbolo buddista che rappresenta la dualità della vita, giorno e notte, bene e male.

17 mag 2020

Titanic: Storia Simbolo di un amore sincero - Step 16

Titanic è un film del 1997 scritto e diretto da James Cameron. Colossal storico e drammatico è, al 2020, il terzo film con maggiori incassi nella storia del cinema.
Il film narra la storia di Jack Dawson (Leonardo DiCaprio) e Rose DeWitt Bukater (Kate Winslet), appartenenti a due classi sociali diverse. Lui è un umile e scanzonato giramondo, che vive di lavoretti precari giusto per sostentarsi e godersi la vita giorno per giorno, lei è una giovane ragazza discendente da una famiglia agiata, ormai sull’orlo della crisi finanziaria, promessa sposa al ricco rampollo Caledon Hockley (Billy Zane). Rose vive una profonda e drammatica guerra interiore combattuta tra il doversi adeguare ad un conformismo sociale dettato dall’etichetta aristocratica e un sentimento di libertà che le fanno desiderare di fuggire dai doveri imposti da terze parti, la giovane ragazza decide di compiere un gesto estremo e sconsiderato nel tentativo di gettarsi dalla nave, ormai in viaggio verso le coste americane. Qui i destini dei due protagonisti si incontrano e si intrecciano in un legame di amicizia e amore che li accompagnerà lungo tutte le fatali ore che precedono il nefasto scontro. Jack salva Rose sia fisicamente che spiritualmente perché oltre ad impedirle di togliersi inutilmente la vita, comincia a far provare alla ragazza una serie di esperienze nuove, ben lontane dal mondo a cui lei appartiene. Quando ormai il rapporto tra i due si va sempre più consolidando ed approfondendo, il destino gioca il suo asso nella manica: la presenza di un colossale iceberg lungo la rotta del transatlantico trasforma il viaggio di una vita in un catastrofico incidente che verrà ricordato negli anni a venire.
Questo è un film dalla trama molto semplice ma che vive di sensazioni ed emozioni. 
I due protagonisti, Jack e Rose, sono il Simbolo di un amore sincero e sensuale, che va oltre le regole sociali del tempo.

16 mag 2020

I limiti nello sviluppo - Simbolo - Step 15

Come detto precedentemente in questo blog il Simbolo è un elemento della comunicazione, che esprime contenuti di significato ideale dei quali esso diventa il significante. Tale elemento, sia esso un segno, gesto, oggetto o altra entità, è in grado di evocare alla mente dell'osservatore un concetto diverso da ciò che il simbolo è fisicamente, grazie a una convenzione prestabilita o a un aspetto che lo caratterizza.
Quando si rappresenta tramite un simbolo un concetto o un oggetto molto semplice, questo è molto utile e di facile comprensione, ma spesso alcuni simboli cercano di rappresentare qualcosa di molto più astratto o complicato e ciò comporta un limite alla conoscenza per chi non lo conosce già.
Alcuni simboli hanno un grande significato che solo chi ha studiato quella specifica materia riesce a capire e sfruttare, un esempio semplice potrebbero essere i simboli utilizzati in analisi matematica o ancora i simboli stradali. Chi ha confidenza con l'analisi matematica riesce subito a capire cosa indica un simbolo ma chi non ha queste conoscenze non riesce a capirlo in quanto non è intuitivo e per poterlo capire c'è bisogno di uno studio approfondito della materia, così come chi non ha la patente non riesce a capire alcuni simboli stradali più complicati.
I simboli puntano a semplificare un concetto per renderlo il più semplice e intuitivo possibile, ma ciò appunto porta dei limiti in quanto molti concetti non posso essere semplificati senza togliere l'intuitività.
Come diceva Carl Gustav Jung :" Un simbolo non è né astratto né concreto, né razionale né irrazionale, né reale né irreale: è sempre entrambi."

15 mag 2020

Falcone e Borsellino, i simboli dell'antimafia - Step 14


È il 23 Maggio 1992, un’esplosione distrugge l’autostrada che collega l’aeroporto di Punta Raisi a Palermo, nei pressi dell’uscita per Capaci e fa saltare in aria delle auto blindate, muore Giovanni Falcone, magistrato simbolo della lotta antimafia.
Il 19 luglio 1992, 57 giorni dopo il magistrato Paolo Borsellino, impegnato con Falcone nella lotta antimafia, va a trovare la madre a Palermo. Alle 16:58 un'altra esplosione in piena città. La scena che si presenta ai soccorritori è devastante.
Le vite di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono intrecciate fin dall'inizio. Entrambi nacquero a Palermo: Giovanni il 20 maggio 1939, Paolo il 19 gennaio 1940. Entrambi crebbero nella Kalsa, antico quartiere di origine araba di Palermo, zona di professori, commercianti ed esponenti della media borghesia. Abitavano a poche decine di metri di distanza e furono amici fin da bambini. Nella vita di Giovanni c'erano la scuola, l'Azione cattolica e pochi divertimenti. Per il padre, viaggi e villeggiatura non esistevano. In casa Borsellino, invece, l'ambiente era più vivace: c'erano spesso amici in visita e si discuteva di libri e di filosofia. A scuola Paolo andava benissimo. I suoi genitori possedevano una farmacia e anche per questo il padre era un'autorità nel quartiere.
Giovanni e Paolo frequentarono tutti e due il liceo classico. Per il primo le scuole secondarie furono particolarmente importanti: grazie al suo professore di storia e filosofia, imparò a sfuggire ai dogmi e a coltivare il dubbio. Dopo la maturità entrò all'Accademia militare di Livorno, poi ci ripensò e si iscrisse a giurisprudenza. Borsellino invece optò subito per gli studi di Legge, ma mentre frequentava l'università gli morì il padre, e le condizioni economiche della sua famiglia peggiorarono. Nonostante le difficoltà, a 22 anni si laureò con 110 e lode. Anche Falcone si laureò a pieni voti, l'anno successivo conobbe una donna di nome Rita: fu un colpo di fulmine, al quale seguì il matrimonio. I primi passi della sua carriera Falcone li mosse a Lentini (Siracusa) come pretore, per poi trasferirsi nel 1966 a Trapani, dove rimase per 12 anni. Così, un po' alla volta, il magistrato si emancipò definitivamente dalla famiglia e cominciò a entrare in contatto con la realtà della mafia. Non era ancora costretto a vivere sotto scorta, quindi trovò il tempo per dedicarsi ad alcune attività sociali e si impegnò a favore del referendum sul divorzio. Nel frattempo Paolo aveva cominciato la sua carriera al tribunale civile di Enna come uditore giudiziario. Nel 1967 ebbe il primo incarico direttivo – pretore a Mazara del Vallo (Trapani) – e nel dicembre 1968 sposò Agnese Piraino Leto, dalla quale avrà 3 figli. Nel 1969 fu trasferito a Monreale, vicino a Palermo, dove lavorò fianco a fianco con il capitano dei carabinieri Emanuele Basile, ucciso dalla mafia nel 1980, successivamente si mise a indagare sull'omicidio.
Falcone, intanto, si era trasferito anche lui a Palermo, dove lavorò al processo al costruttore edile Rosario Spatola, accusato di associazione mafiosa. Fu così che i due vecchi amici tornarono in contatto e cominciarono a scambiarsi informazioni sulle inchieste. Il processo Spatola mise tra l'altro in luce le qualità di Falcone, che accompagnò l'istruttoria con indagini bancarie e societarie: un metodo di indagine innovativo che si rivelò efficacissimo.
Giovanni e Paolo lavorarono e lottarono insieme contro la mafia fino alla loro morte, ed è stato ciò che li ha resi il simbolo della lotta contro la mafia.
Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore solo una volta ~Giovanni Falcone

14 mag 2020

Simboli nella disciplina dell'ingegneria - Step 13

Durante il corso di studio e il percorso lavorativo un ingegnere entra in contatto con diversi simboli che possono essere matematici, fisici, chimici e tanti altri ancora. Questi ci permettono di riconoscere una certa funzione, un elemento o un qualsiasi valore in modo più veloce ed efficace.
Tra i simboli che un ingegnere vede più frequentemente troviamo:

  • +,,,: le operazioni matematiche semplici
  • loga(blogaritmo
  • √n  radice di un numero
  • \geqi simboli di comparazione
  • , ∨, ∧, i simboli logici
  • AB^C, ⊥ , ∥ , ≅ i simboli geometrici
  • y=f(x) ,  abf(x)dx , lim f(x) , sin(x) , +,∞ , R i simboli di analisi matematica
  • π, i, e , ϕ , Ω , σ i simboli delle costanti                                                                                         
    Fonti: Simboli
    \Leftarro

2 mag 2020

Filosofia e simbolismo - Step 12

La civetta di Minerva è la civetta che accompagna Minerva nei miti dell'antica Roma e, da Omero in poi, Atena glaucopide nei miti dell'antica Grecia. È il simbolo della filosofia e della saggezza. Gli occhi e il becco seguono la linea della lettera φ (fi), simbolo alfabetico greco della filosofia e in seguito della sezione aurea. Lettera che quindi accomuna armonia, bellezza e amore per la conoscenza e per la ricerca. Secondo Hegel, «la filosofia arriva sempre troppo tardi. Come pensiero del mondo, essa appare per la prima volta nel tempo, dopo che la realtà ha compiuto il suo processo di formazione ed è bell'e fatta. La nottola di Minerva inizia il suo volo sul far del crepuscolo». Con ciò il filosofo tedesco intende dire che la filosofia giunge a comprendere una condizione storica solo dopo che questa è già trascorsa, attuando il senno del poi senza poter offrire capacità precognitive.
Spesso molti filosofi utilizzano simboli, frasi o diversi termini che se analizzati bene hanno un significato ben più profondo di quello apparente. Un chiaro esempio possono essere gli pseudonimi di Kierkegaard.
Lo pseudonimo era stato un espediente della letteratura romantica sotto cui si nascondeva la vera identità dell'autore che, per vari motivi, voleva rimanere nascosto al pubblico dei lettori. In Kierkegaard lo pseudonimo, assume tutt'altro valore e significato. Come dice lo stesso Kierkegaard lo scopo è quello di mettere in scena una sorta di "teatro delle maschere" di cui è il burattinaio lo stesso filosofo. Ogni opera ha indicato come autore un nome originale e significativo che vuole alludere allo stesso contenuto dell'opera, come ad esempio: l'autore della Postilla conclusiva non scientifica, indicato come "Climacus", mentre l'autore de La malattia mortale è "Anti-Climacus". Qui i due pseudonimi vogliono rimandare evidentemente a contenuti dove si dibattono tesi contrastanti. Lo scopo è quello di rendere le opere stesse veri e propri "personaggi" che dialogano tra loro, magari sostenendo argomenti contrapposti. Ogni nome è quindi una chiave d'interpretazione dell'opera, è una maschera di Kierkegaard che fa dialogare i suoi finti autori da un'opera all'altra. Questa è quindi una comunicazione indiretta, una comunicazione d'esistenza, dove la verità viene offerta al lettore che la dovrà scegliere tra le varie opere impegnando nella scelta se stesso e la sua esistenza.
Ma lo scopo degli pseudonimi è anche quello di riprodurre la caratteristica "ironia" socratica. Come Socrate che "sapeva di non sapere" prima ancora che si iniziasse un dialogo con il suo interlocutore, ma fingeva di "non sapere", presentandosi come ignorante, per non mettere a disagio chi dialogava con lui, ma soprattutto perché voleva che anch'egli arrivasse liberamente alla sua professione di ignoranza, così Kierkegaard vuole non far apparire i suoi convincimenti e non identificarsi con quelli delle "maschere". In questo modo ogni pseudonimo può rappresentare liberamente una "possibilità d'esistenza" . Tutte queste possibilità esistenziali sono vissute da Kierkegaard come presenti in lui, ma egli non aderisce pienamente a nessuna di esse.

Simbolo - Sintesi finale - Step 24

Questo Blog è incentrato sul termine " Simbolo ", studiandone la  definizione  e i  significati  si scopre che in passato questo ...