8 giu 2020

Simbolo - Sintesi finale - Step 24

Questo Blog è incentrato sul termine "Simbolo", studiandone la definizione e i significati si scopre che in passato questo termine aveva un significato diverso , una tessera di terracotta che simboleggiava un patto tra due persone, famiglie o Stati.
É possibile analizzare il termine in diverse materie trovando fili logici che si intersecano tra di loro.
In Letteratura abbiamo analizzato i simboli utilizzati da diversi autori, nella Divina Commedia di Dante Alighieri troviamo molti riferimenti al Cristianesimo e alla numerologia che ritroviamo anche oggi nel film "L'Inferno" , nelle poesie di Giovanni Pascoli è molto comune trovare diversi simboli, in quanto uno dei maggiori esponenti della corrente letteraria del simbolismo, nello Zibaldone di Leopardi invece l'autore analizza largamente la natura, l'uomo e il piacere vedendoli come simboli di bene o male.
In Filosofia, il termine viene molto trattato da Whitehead nel suo libro chiamato "Simbolismo", Kierkegaard analizza lo "Pseudonimo" e il "Teatro delle Maschere", Platone racconta il "Mito della Caverna" e ne spiega i diversi significati simbolici che vi sono all'interno.
Il termine può essere largamente analizzato nella Mitologia soffermandosi su simboli come il pane e il vino che assumono significati simili in diversi miti. 
In Arte, uno dei maggiori esponenti della corrente del Simbolismo è Paul Gauguin di cui abbiamo analizzato il famoso quadro "Visione dopo il Sermone".
Analizzando il presente abbiamo analizzato la storia di Falcone e Borsellino, simboli della lotta antimafia, la pandemia causata dal Covid-19 il cui simbolo sono le mani, mezzo di contaggio più pericoloso e allo stesso tempo simbolo della forza umana.
I simboli vengono oggi usati in qualsiasi occasione per rende le comprensione della cosa più semplice, abbiamo analizzato quelli più utilizzati in Ingegneria , abbiamo discusso i loro Limiti, la loro Evoluzione Etica nella Storia, come per il simbolo della svastica, abbiamo parlato della Utopia, simbolo di una perfezione irraggiungibile e del film "Titanic", dove i protagonisti vengono visti come Simbolo di un amore sincero.

Simbolo - Mappa concettuale - Step 23


31 mag 2020

Il significato dei Simboli - Step 22

Quattro amici newyorkesi, Joey, Sam, Sara e Monica, raggiungo finalmente la maggiore età e il primo a prendere la patente è Joey. Durante un lungo viaggio in auto iniziano a discutere sui simboli stradali e sul loro significato e da qui si apre una discussione sui simboli più utilizzati e il loro significato.

Puntata 1: La patete di Joey
Dopo una lunga mattinata di attesa Joey arriva al cafè "Central Perk" dove incontra Sam, Sara e Monica. Felicissimo di aver superato l'esame della patente festeggia con i suoi amici e insieme decidono di fare un viaggio con la nuova auto, regalata a Joey dai suoi genitori.
Alle 18 dello stesso giorno, con la valigia pronta per il viaggio, salgono in auto e partono per Atlanta. Durante il primo tratto di strada iniziano a parlare della patente e delle varie difficoltà che Joey è riuscito a superare. Sam è molto confuso dai simboli che vede sul cruscotto dell'auto, invece Sara fa molte domande sui simboli stradali. Per Joey il loro significato era molto semplice e intuitivo, visto che studiando per la patente li conosceva tutti, ma per gli altri amici il loro significato era incomprensibile e da qui nasce un discorso sui simboli.
Monica prende il suo cellulare e inizia a fare delle ricerche sulla definizione e l'etimologia del termine. Durante la ricerca scoprono che in passato la parola Simbolo aveva un significato diverso, era una tessera di terracotta che veniva usata per sancire un patto tra due persone, famiglie o Stati. Inoltre trovano un elenco dei Simboli più comuni e giocano a chi indovina per primo il loro significato.
Puntata 2: La pausa notturna
Sono le 22 circa e Joey è stanco di guidare, così i quattro amici decidono di fermarsi in un autogrill per riposare. Sam, appassionato di letteratura, inizia a parlare della corrente letteraria del Simbolismo e come esempio parla delle Divina Commedia di Dante Alighieri e delle varie poesie di Giovanni Pascoli.
Sara invece, appassionata di filosofia, parla dei diversi pensieri riguardanti i Simboli di Platone, Kierkegaard e Whitehead, e spiega anche il mito della caverna di Platone.
Monica, appassionata di Arte, parla della corrente artistica del Simbolismo, tra i maggiori esponenti troviamo Paul Gauguin e Monica spiega i vari simboli e significati che si possono trovare nei suoi quadri tra cui La visione dopo il sermone
Dopo una lunga chiaccherata i quattro amici decidono di andare a dormire per poter ripartire presto il mattino seguente.
Puntata 3: L'arrivo ad Atlanta
Sono le 7 del mattino, dopo una colazione veloce all'autogrill i quattro amici si rimettono in viaggio per Atlanta e continuano la loro discussione sui Simboli. Il viaggio dei quattro amici è molto tranquillo, ridono, scherzano e imparano cose nuove. La discussione sui Simboli si sposta al presente e al futuro. Joey, pensando alle mille domande di Sam e Sara sui simboli stradali apre il discorso parlando di come i Simboli possano essere semplici e intuivi o complessi allo stesso tempo. Joey pensava che i simboli stradali fossero molto semplici, al contrario dei suoi amici che non ci capivano niente. Questo rappresentava un limite dei simboli, che per quanto semplici possano sembrare, se non si conosce la materia che riguardano posso essere molto difficili da comprendere. Inoltre Sara parlare anche di come la svastica abbia cambiato nella storia il suo significato etico. Finalmente dopo altre 8 ore di viaggio i quattro amici sono arrivati ad Atlanta e possono proseguire il loro viaggio.

30 mag 2020

L'etica dei Simboli - Step 21

L'etica è un ramo della filosofia che studia i fondamenti razionali che permettono di distinguere i comportamenti umani  in buoni, giusti, leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti ingiusti, illeciti, sconvenienti o cattivi secondo un ideale modello comportamentale.Il potere e l’influenza che i Simboli esercitano sulle persone deve far riflettere riguardo all’etica e alla vera intenzione che anima l’Impresa.
La svastica, ad esempio, è un antico simbolo religioso induista presente, da tempi remoti, in India e in Cina. La svastica originale è un simbolo ricco di significati augurali, benefici e positivi. La presenza della svastica nella bandiera della Germania nazista ha inquinato la purezza del segno che è innocente rispetto all’uso improprio che ne è stato fatto. Ancora oggi il segno originale ne subisce le conseguenze e fa capire la necessità di proteggere Nomi, simboli e Valori.
Nell’anno 321,Costantino sogna il motto "In hoc signo vinces". Dire sogna o dire inventa è una sfumatura che cambia la storia. Costantino ha scelto la prima soluzione. Il Marchio dei Crociati ha una forza spirituale trascinante, facile da riprodurre, chiaro, immediato, evocativo, trasforma il dolore e la vergogna della crocifissione, in un Simbolo di riscatto e in una promessa di vittoria. Un segno così forte da diventare parola che identifica una “missione di pace”, una guerra santa. Il bianco della purezza e il rosso del sangue di Cristo. Un simbolo così forte che, in sua presenza, anche il gesto della preghiera diventa segno: il segno della croce. Guerra santa e Guerra per l’affermazione della razza. Crociate e Nazismo. Due tragedie della storia umana contrassegnate, in epoche diverse, da simboli forti, maledettamente ben congegnati e purtroppo, efficaci per gli scopi prefissati. Questo dimostra l’importanza primaria dell’etica indispensabile, dell’integrità e dell’intenzione dell’Impresa che intende identificarsi in un determinato segno. 

28 mag 2020

Lo Zibaldone di Leopardi - Step 20

Lo Zibaldone, scritto da Giacomo Leopardi tra il 1817 e il 1832, è un diario personale che raccoglie appunti, riflessioni e aforismi che conta 4562 pagine. Lo Zibaldone rappresenta il carattere enciclopedico della riflessione Leopardiana. Tra i temi fondamentali della raccolta troviamo il rapporto tra uomo e natura, la riflessione sul piacere e la teoria della poesia.
  • Rapporto tra uomo e natura: le idee di Leopardi sul rapporto tra uomo e natura hanno subito una trasformazione , passando dal raffigurare una natura benefica e generosa ad una natura malefica, con una concezione negativa dell'esistenza. 
  • La riflessione sul piacere: questa riflessione occupa un posto centrale nel pensiero di Leopardi, è il simbolo della sua psicologia, della sua morale e della sua estetica. L'uomo leopardiano è definito dalla sua sete insaziabile di felicità, ovvero piacere, che si manifesta in ogni attività compresa l'espressione poetica, ma questo desiderio infinito non può essere soddisfatto da nessun piacere finito e per questo l'uomo è condannato a una condizione di angoscia che Leopardi chiama "noia" caratterizzata dal vuoto esistenziale e dalla perdita di contatto con gli impulsi vitali.
  • La teoria della poesia: questa teoria è strettamente legata a quelle della natura e del piacere perchè la poesia si situa dalla parte delle illusioni e della natura e inizialmente contro la ragione. Le riflessioni sulla poesia sono alimentate dagli interessi e dalle competenze filologiche di Leopardi che indaga sulle lingue antiche e moderne. sfogliando lo Zibaldone vediamo comporsi una specie di vocabolario poetico ragionato nel quale sono presentate le parole più adatte alla scrittura in versi e si spiega perchè alcune sono preferite rispetto ad altre.

27 mag 2020

Utopia: simbolo di perfezione irraggiungibile - Step 19

Un'utopia è un assetto politico, sociale e religioso che non trova riscontro nella realtà, ma che viene proposto come ideale e come modello, non è altro che un simbolo di perfezione irraggiungibile che non resta altro che un ideale verso cui orientarsi.
L'utopia è un termine che si può riscontrare in molte materie diverse tra cui:
  • Filosofia: il pensiero utopico filosofico non ha a che fare con una rappresentazione ingenua della realtà ma con problemi più complessi. L'utopista non accetta la realtà così come è ma costruisce due realtà parallele e si pone tre domande principali: "Qual'è la realtà?", "Esistono possibilità di conoscere la vera realtà?", "Esistono realtà parallele di cui non si sa nulla?". Il simbolo dell'utopia filosofica potrebbe essere quello di Tommaso Moro che volle immaginare un'isola felice sulla quale gli abitanti potessere condurre una vita perfetta, umana e solidale.
  • Politica: la utopia politica per eccellenza sarebbe la pace mondiale che porrebbe fine alla storia. Sparta fu un utopia militarista, invidiata da tutti gli Stati per la sua potenza militare fino alla sua sconfitta contro i Tebani. Un altro esempio è il socialismo utopico che proponeva una riforma generale della società e dello Stato che avesse come obbiettivo la giustizia sociale , la statalizzazione delle risorse economiche, l'abolizione della proprietà privata, della famiglia e del contrastro tra città e campagna.
  • Economia: le utopie socialista e comunista ruotano attorno a una distribuzione paritaria dei beni, spesso con totale abolizione del denaro e con cittadini che fanno un lavoro che apprezzano e che è svolto per il bene comune e che lascia tempo libero per arti e scienze.
  • Religione: l'idea del paradiso nel Cristianesimo e nell'Islam tende ad essere utopica, specialmente nella sua forma popolare che propone una vita libera dal peccato, dalla povertà, dalla tristezza e dalla morte.

26 mag 2020

Il Simbolismo in Whitehead - Step 18

Il pensiero di Alfred North Whitehead esprime una intensità teoretica ed una prospettiva aperta al futuro tale da renderlo estremamente attuale nelle sua profondità speculativa, per riprendere il titolo di una sua importante opera, rappresenta una vera e propria “avventura di idee”.
Tutto il pensiero di Whitehead tende a una grande sintesi relazionistica e organicistica, non soltanto perché ha tentato una visione dell’universo di tipo organico, ma anche perché egli ha sempre cercato di porre in stretto rapporto tra di loro non solo i vari campi della scienza ma anche la scienza e la cultura umanistica. La filosofia è coerente non solo per il rapporto logico dei suoi concetti all’interno del ragionamento, ma anche perché rimane sempre in contatto con l’esperienza viva della realtà. Questa realtà per Whitehead è sempre in divenire, è sempre processuale, ma è anche continua tendenza a una finalità armonica. È perché questa finalità armonica vive anche nel sensibile che la stessa esperienza sensibile tende verso l’armonia o verso la bellezza.
Whitehead scrisse un libro chiamato "Simbolismo" composto da 3 capitoli che sono la versione scritta di alcune sue conferenze tenute nel 1927.
Nei primi due capitoli analizza quell’esperienza percettiva in cui si radica e da cui si origina la stessa capacità di riferimento simbolico. Nel terzo capitolo il suo interesse si sposta sul piano storico descrivendo la funzione del simbolismo in merito al progresso o al regresso delle società umane.
L’Autore inizia distinguendo diversi tipi di simbolismo, che vanno dal più superficiale al più essenziale.
Per Whitehead il simbolismo dalla percezione sensoriale ai corpi fisici è il più naturale e diffuso di tutti i generi simbolici, infatti solo con una particolare istruzione o sforzo o un particolare addestramento una “sedia” può non essere “veduta” nella sua funzionalità, ma noi, conclude l’Autore, “uomini e cagnolini abbiamo bisogno di un attento addestramento al fine di astenerci dall’agire in base a essa” perchè “il simbolismo concerne in larga misura l’uso delle pure percezioni dei sensi in qualità di simboli dei più primitivi elementi della nostra esperienza.
Vi è grande differenza tra simbolismo e esperienza diretta, quest’ultima è infallibile, l’esemplificazione realizzata dal riferimento simbolico, invece, implica possibilità di errore, e, dunque, “comprendere e purificare i simboli dai quali l’umanità dipende è il compito della ragione.”. Nel riferimento simbolico c’è sempre una componente che funziona come simbolo ed un’altra che funziona come significato, ma non ci sono componenti dell’esperienza che sono solamente simboli o soltanto significati.
Per Whitehead l’interazione simbolica si origina tra due distinte modalità di percezione del mondo esterno, che sono il modo della immediatezza di presentazione e il modo dell’efficacia causale. L’immediatezza di presentazione indica tutto ciò che immediatamente si percepisce, ossia quella contemporaneità di eventi che non può essere ulteriormente analizzata senza perdere l’assoluta immediatezza e concretezza che le è propria.
Richiamandosi al concetto aristotelico di materia, l’Autore interpreta l'efficacia causale come quella potenzialità pura che, per un principio di attività autocreativa, si conforma nella stessa potenzialità naturale.
Gli usi del simbolismo è il titolo del terzo e capitolo. Qui l’Autore sottolinea l’utilità di una critica ironica al simbolismo, ma rileva anche che la pretesa di eliminarlo completamente sarebbe illusoria, perché il simbolismo è immanente al tessuto stesso della vita umana, il linguaggio stesso è un simbolismo,"espressione” equivale a “simbolismo”. Per Whitehead è perciò necessario considerare la funzione che svolge il simbolismo nella società, valutandone sia gli aspetti coesivi che quelli disgregatrici.
Il linguaggio di una nazione, ad esempio, oltre alla sua valenza denotativa, possiede dei valori connotativi, evocativi ed emotivi che stanno alla base di una comune identità. Il simbolismo svolge una sua funzione anche nella tendenza disgregatrice, per cui si rinnova e progredisce. Gli esempi che Whitehead propone sono l’imporsi del Cristianesimo sull’Impero Romano, le Rivoluzioni inglese, americana e francese.
Le ultime pagine di Simbolismo sono dedicate alla distinzione che la dottrina di Whitehead del simbolismo comporta fra tre tipi di azione: la pura azione istintiva, l’azione riflessa, e l’azione condizionata simbolicamente. Le analisi delle stesse e dei loro relativi rapporti, rendono improponibile una qualche sintesi. L'autore conclude con queste parole: “L’arte della società libera consiste in primo luogo nella manutenzione del codice simbolico e in secondo nel suo coraggio di revisione, per assicurarsi che il codice serva a quegli scopi che soddisfano una ragione illuminata. Quelle società che non riescono a coniugare la riverenza nei confronti dei propri simboli con la libertà di revisione, finiscono inevitabilmente col decadere nell’anarchia o nella lenta atrofia di una vita soffocata da inutili ombre.”

18 mag 2020

L'abbecedario dei Simboli - Step 17

A: Ancora, simbolo di sicurezza e speranza.
B: Bussola, simbolo di guida
C: Colomba, simbolo di pace
D: Diamante, simbolo di protezione e invincibilità
E: Edera, simbolo di immortalità, usato spesso nella mitologia (Bacco e Osiride)
F: Fenice, simbolo di adattamento, immortalità e rinnovamento.
G: Gru, simbolo di longevità, eleganza, pace e amore per la vita.
I: Infinito, simbolo di eternità, naturale o spirituale.
K: Kanji, caratteri di origine cinese utilizzati nella scrittura giapponese.
L: Leone, simbolo di forza, potere e lealtà.
M: Margherita, simbolo di gioventù e rinascita.
O: Orso, simbolo di forza e diplomazia.
P: Pugnale, simbolo di tradimento
R: R.I.P., requiescat in pace, riposi in pace, si usa per commemorare una persona deceduta.
S: Scorpione, simbolo di vendetta e potere
T: Toro, simbolo di forza e potere.
U: Uroboro, serpente che si mangia la coda, simbolo di eternità.
V: Volpe, simbolo di astuzia, intelligenza e agilità.
Y: Yin e Yang, simbolo buddista che rappresenta la dualità della vita, giorno e notte, bene e male.

17 mag 2020

Titanic: Storia Simbolo di un amore sincero - Step 16

Titanic è un film del 1997 scritto e diretto da James Cameron. Colossal storico e drammatico è, al 2020, il terzo film con maggiori incassi nella storia del cinema.
Il film narra la storia di Jack Dawson (Leonardo DiCaprio) e Rose DeWitt Bukater (Kate Winslet), appartenenti a due classi sociali diverse. Lui è un umile e scanzonato giramondo, che vive di lavoretti precari giusto per sostentarsi e godersi la vita giorno per giorno, lei è una giovane ragazza discendente da una famiglia agiata, ormai sull’orlo della crisi finanziaria, promessa sposa al ricco rampollo Caledon Hockley (Billy Zane). Rose vive una profonda e drammatica guerra interiore combattuta tra il doversi adeguare ad un conformismo sociale dettato dall’etichetta aristocratica e un sentimento di libertà che le fanno desiderare di fuggire dai doveri imposti da terze parti, la giovane ragazza decide di compiere un gesto estremo e sconsiderato nel tentativo di gettarsi dalla nave, ormai in viaggio verso le coste americane. Qui i destini dei due protagonisti si incontrano e si intrecciano in un legame di amicizia e amore che li accompagnerà lungo tutte le fatali ore che precedono il nefasto scontro. Jack salva Rose sia fisicamente che spiritualmente perché oltre ad impedirle di togliersi inutilmente la vita, comincia a far provare alla ragazza una serie di esperienze nuove, ben lontane dal mondo a cui lei appartiene. Quando ormai il rapporto tra i due si va sempre più consolidando ed approfondendo, il destino gioca il suo asso nella manica: la presenza di un colossale iceberg lungo la rotta del transatlantico trasforma il viaggio di una vita in un catastrofico incidente che verrà ricordato negli anni a venire.
Questo è un film dalla trama molto semplice ma che vive di sensazioni ed emozioni. 
I due protagonisti, Jack e Rose, sono il Simbolo di un amore sincero e sensuale, che va oltre le regole sociali del tempo.

16 mag 2020

I limiti nello sviluppo - Simbolo - Step 15

Come detto precedentemente in questo blog il Simbolo è un elemento della comunicazione, che esprime contenuti di significato ideale dei quali esso diventa il significante. Tale elemento, sia esso un segno, gesto, oggetto o altra entità, è in grado di evocare alla mente dell'osservatore un concetto diverso da ciò che il simbolo è fisicamente, grazie a una convenzione prestabilita o a un aspetto che lo caratterizza.
Quando si rappresenta tramite un simbolo un concetto o un oggetto molto semplice, questo è molto utile e di facile comprensione, ma spesso alcuni simboli cercano di rappresentare qualcosa di molto più astratto o complicato e ciò comporta un limite alla conoscenza per chi non lo conosce già.
Alcuni simboli hanno un grande significato che solo chi ha studiato quella specifica materia riesce a capire e sfruttare, un esempio semplice potrebbero essere i simboli utilizzati in analisi matematica o ancora i simboli stradali. Chi ha confidenza con l'analisi matematica riesce subito a capire cosa indica un simbolo ma chi non ha queste conoscenze non riesce a capirlo in quanto non è intuitivo e per poterlo capire c'è bisogno di uno studio approfondito della materia, così come chi non ha la patente non riesce a capire alcuni simboli stradali più complicati.
I simboli puntano a semplificare un concetto per renderlo il più semplice e intuitivo possibile, ma ciò appunto porta dei limiti in quanto molti concetti non posso essere semplificati senza togliere l'intuitività.
Come diceva Carl Gustav Jung :" Un simbolo non è né astratto né concreto, né razionale né irrazionale, né reale né irreale: è sempre entrambi."

15 mag 2020

Falcone e Borsellino, i simboli dell'antimafia - Step 14


È il 23 Maggio 1992, un’esplosione distrugge l’autostrada che collega l’aeroporto di Punta Raisi a Palermo, nei pressi dell’uscita per Capaci e fa saltare in aria delle auto blindate, muore Giovanni Falcone, magistrato simbolo della lotta antimafia.
Il 19 luglio 1992, 57 giorni dopo il magistrato Paolo Borsellino, impegnato con Falcone nella lotta antimafia, va a trovare la madre a Palermo. Alle 16:58 un'altra esplosione in piena città. La scena che si presenta ai soccorritori è devastante.
Le vite di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono intrecciate fin dall'inizio. Entrambi nacquero a Palermo: Giovanni il 20 maggio 1939, Paolo il 19 gennaio 1940. Entrambi crebbero nella Kalsa, antico quartiere di origine araba di Palermo, zona di professori, commercianti ed esponenti della media borghesia. Abitavano a poche decine di metri di distanza e furono amici fin da bambini. Nella vita di Giovanni c'erano la scuola, l'Azione cattolica e pochi divertimenti. Per il padre, viaggi e villeggiatura non esistevano. In casa Borsellino, invece, l'ambiente era più vivace: c'erano spesso amici in visita e si discuteva di libri e di filosofia. A scuola Paolo andava benissimo. I suoi genitori possedevano una farmacia e anche per questo il padre era un'autorità nel quartiere.
Giovanni e Paolo frequentarono tutti e due il liceo classico. Per il primo le scuole secondarie furono particolarmente importanti: grazie al suo professore di storia e filosofia, imparò a sfuggire ai dogmi e a coltivare il dubbio. Dopo la maturità entrò all'Accademia militare di Livorno, poi ci ripensò e si iscrisse a giurisprudenza. Borsellino invece optò subito per gli studi di Legge, ma mentre frequentava l'università gli morì il padre, e le condizioni economiche della sua famiglia peggiorarono. Nonostante le difficoltà, a 22 anni si laureò con 110 e lode. Anche Falcone si laureò a pieni voti, l'anno successivo conobbe una donna di nome Rita: fu un colpo di fulmine, al quale seguì il matrimonio. I primi passi della sua carriera Falcone li mosse a Lentini (Siracusa) come pretore, per poi trasferirsi nel 1966 a Trapani, dove rimase per 12 anni. Così, un po' alla volta, il magistrato si emancipò definitivamente dalla famiglia e cominciò a entrare in contatto con la realtà della mafia. Non era ancora costretto a vivere sotto scorta, quindi trovò il tempo per dedicarsi ad alcune attività sociali e si impegnò a favore del referendum sul divorzio. Nel frattempo Paolo aveva cominciato la sua carriera al tribunale civile di Enna come uditore giudiziario. Nel 1967 ebbe il primo incarico direttivo – pretore a Mazara del Vallo (Trapani) – e nel dicembre 1968 sposò Agnese Piraino Leto, dalla quale avrà 3 figli. Nel 1969 fu trasferito a Monreale, vicino a Palermo, dove lavorò fianco a fianco con il capitano dei carabinieri Emanuele Basile, ucciso dalla mafia nel 1980, successivamente si mise a indagare sull'omicidio.
Falcone, intanto, si era trasferito anche lui a Palermo, dove lavorò al processo al costruttore edile Rosario Spatola, accusato di associazione mafiosa. Fu così che i due vecchi amici tornarono in contatto e cominciarono a scambiarsi informazioni sulle inchieste. Il processo Spatola mise tra l'altro in luce le qualità di Falcone, che accompagnò l'istruttoria con indagini bancarie e societarie: un metodo di indagine innovativo che si rivelò efficacissimo.
Giovanni e Paolo lavorarono e lottarono insieme contro la mafia fino alla loro morte, ed è stato ciò che li ha resi il simbolo della lotta contro la mafia.
Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore solo una volta ~Giovanni Falcone

14 mag 2020

Simboli nella disciplina dell'ingegneria - Step 13

Durante il corso di studio e il percorso lavorativo un ingegnere entra in contatto con diversi simboli che possono essere matematici, fisici, chimici e tanti altri ancora. Questi ci permettono di riconoscere una certa funzione, un elemento o un qualsiasi valore in modo più veloce ed efficace.
Tra i simboli che un ingegnere vede più frequentemente troviamo:

  • +,,,: le operazioni matematiche semplici
  • loga(blogaritmo
  • √n  radice di un numero
  • \geqi simboli di comparazione
  • , ∨, ∧, i simboli logici
  • AB^C, ⊥ , ∥ , ≅ i simboli geometrici
  • y=f(x) ,  abf(x)dx , lim f(x) , sin(x) , +,∞ , R i simboli di analisi matematica
  • π, i, e , ϕ , Ω , σ i simboli delle costanti                                                                                         
    Fonti: Simboli
    \Leftarro

2 mag 2020

Filosofia e simbolismo - Step 12

La civetta di Minerva è la civetta che accompagna Minerva nei miti dell'antica Roma e, da Omero in poi, Atena glaucopide nei miti dell'antica Grecia. È il simbolo della filosofia e della saggezza. Gli occhi e il becco seguono la linea della lettera φ (fi), simbolo alfabetico greco della filosofia e in seguito della sezione aurea. Lettera che quindi accomuna armonia, bellezza e amore per la conoscenza e per la ricerca. Secondo Hegel, «la filosofia arriva sempre troppo tardi. Come pensiero del mondo, essa appare per la prima volta nel tempo, dopo che la realtà ha compiuto il suo processo di formazione ed è bell'e fatta. La nottola di Minerva inizia il suo volo sul far del crepuscolo». Con ciò il filosofo tedesco intende dire che la filosofia giunge a comprendere una condizione storica solo dopo che questa è già trascorsa, attuando il senno del poi senza poter offrire capacità precognitive.
Spesso molti filosofi utilizzano simboli, frasi o diversi termini che se analizzati bene hanno un significato ben più profondo di quello apparente. Un chiaro esempio possono essere gli pseudonimi di Kierkegaard.
Lo pseudonimo era stato un espediente della letteratura romantica sotto cui si nascondeva la vera identità dell'autore che, per vari motivi, voleva rimanere nascosto al pubblico dei lettori. In Kierkegaard lo pseudonimo, assume tutt'altro valore e significato. Come dice lo stesso Kierkegaard lo scopo è quello di mettere in scena una sorta di "teatro delle maschere" di cui è il burattinaio lo stesso filosofo. Ogni opera ha indicato come autore un nome originale e significativo che vuole alludere allo stesso contenuto dell'opera, come ad esempio: l'autore della Postilla conclusiva non scientifica, indicato come "Climacus", mentre l'autore de La malattia mortale è "Anti-Climacus". Qui i due pseudonimi vogliono rimandare evidentemente a contenuti dove si dibattono tesi contrastanti. Lo scopo è quello di rendere le opere stesse veri e propri "personaggi" che dialogano tra loro, magari sostenendo argomenti contrapposti. Ogni nome è quindi una chiave d'interpretazione dell'opera, è una maschera di Kierkegaard che fa dialogare i suoi finti autori da un'opera all'altra. Questa è quindi una comunicazione indiretta, una comunicazione d'esistenza, dove la verità viene offerta al lettore che la dovrà scegliere tra le varie opere impegnando nella scelta se stesso e la sua esistenza.
Ma lo scopo degli pseudonimi è anche quello di riprodurre la caratteristica "ironia" socratica. Come Socrate che "sapeva di non sapere" prima ancora che si iniziasse un dialogo con il suo interlocutore, ma fingeva di "non sapere", presentandosi come ignorante, per non mettere a disagio chi dialogava con lui, ma soprattutto perché voleva che anch'egli arrivasse liberamente alla sua professione di ignoranza, così Kierkegaard vuole non far apparire i suoi convincimenti e non identificarsi con quelli delle "maschere". In questo modo ogni pseudonimo può rappresentare liberamente una "possibilità d'esistenza" . Tutte queste possibilità esistenziali sono vissute da Kierkegaard come presenti in lui, ma egli non aderisce pienamente a nessuna di esse.

26 apr 2020

Covid-19 - Step 11

Orthocoronavirinae è una sottofamiglia di virus, noti anche come coronavirus, della famiglia Coronaviridae. Il nome deriva dal termine latino "corona", a sua volta derivato dal greco κορώνη (korṓnē, "ghirlanda"), che significa "corona" o "aureola". Ciò si riferisce all'aspetto caratteristico dei virioni (forma infettiva del virus) che presenta una serie di glicoproteine superficiali che danno un'immagine che ricorda una corona reale o una corona solare. Questa morfologia è dovuta ai peplomeri virali del picco (S), che sono proteine che popolano la superficie del virus e determinano il tropismo nell'ospite. Nell'uomo, provocano infezioni delle vie respiratorie, spesso di lieve entità come il raffreddore comune, ma in rari casi potenzialmente letali come polmoniti e bronchiti.
Al giorno d'oggi il Coronavirus ha causato una pandemia mondiale, partita da Wuhan si è velocemente diffuso in tutto il mondo, obbligandoci a modificare il nostro stile di vita. Il virus è molto pericoloso soprattutto per gli anziani e per chi ha gravi problemi respiratori. Il mondo non era pronto ad affrontare una pandemia mondiale e tutto ciò a causato gravi problemi non solo di salute mondiale ma anche a livello economico e burocratico. La veloce espansione del virus ha creato tanti problemi nei piccoli e medi ospedali che non riescono a contenere un gran numero di persone in terapia intensiva. Molte persone costrette a stare in casa per la pandemia non posso lavorare o sono state licenziate e questo ha causato un grande aumento di disoccupati e famiglie che non possono neanche permettersi di fare la spesa per sopravvivere.
Il governo ha imposto delle piccole e semplici regole da rispettare per poter diminuire il numero dei contagi e di conseguenza dei morti che purtroppo sono molto alti. Le regole sono le seguenti:
  • Lavarsi regolarmente le mani per 20 secondi con acqua e sapone o con un prodotto a base alcolica.
  • Quando si tossisce o starnutisce, coprire naso e bocca con un fazzoletto monouso o con l'incavo del gomito.
  • Evitare il contatto ravvicinato con persone che non stanno bene e mantenere almeno un metro di distanza.
  • Se non ci si sente bene, restare a casa e isolarsi dagli altri membri del nucleo familiare.
  • Non toccarsi occhi, naso e bocca con mani non pulite.
  • Rimanere il più possibile dentro casa ed uscire solo in casi di necessità o emergenza.
La parola Simbolo di questa pandemia è diventata "Mano". Le mani hanno un significato sia positivo che negativo. Da un lato le mani sono il mezzo di contagio più pericoloso, in quanto vengono a contatto con tantissime cose come maniglie, sedie , porte e anche altre mani. Dall'altro lato rappresentano la forza dell'uomo, che giorno dopo giorno lavora sempre con più speranza per trovare una cura, un vaccino, una soluzione a questa pandemia mondiale.
É la speranza che ci dà forza che ci fa lottare, è la sola cosa che ci resta quando tutto è perduto. ~Pandora

24 apr 2020

La simbologia nei film - L'Inferno - Step 10

Il professore di simbologia Robert Langdon perde momentaneamente la memoria a causa di un incidente, trova nella sua giacca una biocapsula contenente un micro proiettore che proietta la mappa dell'inferno di Dante disegnata da Botticelli modificata con indizi, simboli e successioni di lettere.
A causa dell'incidente il professore Langdon continua ad avere allucinazioni apocalittiche incentrate sull'inferno di Dante. Il compito del professore è quello di studiare la mappa che conduce ad un virus creato in laboratorio, voluto da Bertrand Zobrist, miliardario fanatico di Dante che vuole scatenare una peste nel mondo per ridurre la crescita demografica.
Fonti: Trailer - Visioni Apocalittiche

21 apr 2020

Il Simbolismo nell'arte figurativa - Step 9

Paul Gauguin è uno dei maggiori esponenti della corrente Simbolista nell'arte figurativa. Tra i suoi dipinti più famosi troviamo "La visione dopo il sermone", realizzato nel 1888 con l'idea di donarlo alla chiesa di Nizon. Oggi questa opera si trova alla National Gallery of Scotland di Edimburgo. Questa opera non rappresenta un evento reale ma una visione, un gruppo di donne Bretoni uscite dalla messa domenicale assiste alla lotta tra Giacobbe, un patriarca ebreo, e l'angelo. La scena manca di prospettiva, è priva di ombre e presenta colori puramente simbolici, stesi a campiture piatte e uniformi. Le Bretoni, vestite con i loro abiti tradizionali, sono inginocchiate in primo piano formando un ampio semicerchio, le cuffie creano una decorazione continua. Un albero, posto diagonalmente, divide a metà un prato rosso, simbolo di forza e passione, annulla il senso dello spazio e isola le donne dalla zona della visione istituendo una ideale frontiera fra realtà e apparizione.
L'adozione del disegno lineare, l'assenza di sfumature e chiaroscuri, l'uso di un colore antinaturalistico prevalgono in maniera assoluta. La vera novità del quadro è la coesistenza di un mondo reale e uno immaginario, collegati semplicemente da espedienti formali. Il paesaggio e i personaggi esistono solamente nella mente dei devoti in preghiera per effetto del sermone.
Il simbolismo dell'opera è evidente e dichiarato, il quadro non rappresenta una scena ma visualizza un'idea, un pensiero, un concetto. L'episodio biblico è adottato come metafora dell'eterna lotta fra bene e male. La mancanza di naturalismo è necessaria a raggiungere tale scopo. Lo spettatore non deve dubitare di trovarsi di fronte ad un quadro che lo invita a riflettere senza compiacimenti estetici.
Gauguin attraverso l'immaginazione creò una realtà più esaltante di quella visibile. Egli si pose di fronte alla natura non per rappresentarla ma per registrarne l'essenza più segreta. Gauguin propose una forma d'arte capace di tradurre fenomeni che ci sembrano sovrannaturali ma di cui abbiamo la sensazione.

18 apr 2020

Platone, il mito della caverna, Simbologia e Significato - Step 8

Il mito della caverna si trova nel VII libro de La Repubblica, uno dei più celebri dialoghi di Platone. Il tema generale del dialogo è la natura della giustizia. Occuparsi della giustizia, per Platone vuol dire occuparsi di politica, si discute di quale sia la migliore forma di organizzazione politica, di chi debba governare (i filosofi) e in virtù di quale sapere (la dialettica, che nel dialogo viene a coincidere con la filosofia stessa).
Socrate propone a Glaucone un’allegoria. Immagina, gli dice, delle persone che vivono fin dall’infanzia rinchiuse in una caverna, incatenate così strettamente da non poter neanche girare la testa. La caverna ha un’apertura che dà sull’esterno, ma la gente che ci vive ha lo sguardo rivolto verso la parete in fondo, e non vede l’uscita. Alle spalle dei prigionieri, in alto e lontano da loro, c’è un fuoco acceso che fa luce. Fra il fuoco e i prigionieri c’è un muro, lungo e basso. Dietro al muro, altre persone tengono in mano degli oggetti e li fanno sporgere al di sopra del muro. La luce del fuoco proietta dunque le ombre degli oggetti sulla parete di fronte ai prigionieri. Quelle ombre sono le uniche cose che i prigionieri abbiano mai visto, costretti come sono a star lì fermi, senza potersi voltare. Dunque, afferma Socrate, quelle persone credono che le ombre siano oggetti reali. Socrate afferma che i prigionieri sono simili a noi. Anche noi abbiamo conosciuto solo ombre, proiezioni degli oggetti reali, perché gli oggetti veramente reali, le idee, non sono conosciuti come tali da tutti. Ci vuole una buona educazione filosofica per uscire dalla caverna dell’opinione e accedere alla conoscenza e alla scienza. Socrate dice ora a Glaucone di immaginare che uno di questi prigionieri sia improvvisamente liberato dalle catene, costretto ad alzarsi, girarsi e muoversi verso l’entrata della caverna. Dopo essere stato legato al buio tutta la vita, all’inizio sarebbe accecato dalla luce e gli farebbero male gli occhi. Vorrebbe tornare indietro e non crederebbe a nulla di ciò che vede. Avrebbe bisogno di tempo per abituarsi, solo piano piano riuscirebbe a vedere qualcosa. Inizialmente, uscito dalla caverna, potrebbe soffermarsi a guardare i riflessi delle cose nell’acqua. Solo dopo, riuscirebbe a vedere le cose stesse. All’inizio gli sarebbe più facile guardare il cielo e le stelle di notte, piuttosto che le cose illuminate dalla luce del giorno. Infine, abituatosi alla luce, arriverebbe a guardare direttamente il sole. Il prigioniero liberato, finalmente in grado di vedere il sole, sarebbe felice della sua nuova condizione e compiangerebbe chi è rimasto nella caverna. Ora – dice Socrate a Glaucone – prova a immaginare cosa accadrebbe se il prigioniero liberato tornasse nella caverna. Come prima aveva avuto bisogno di tempo per abituarsi alla luce, così ora non riuscirebbe subito a vedere nell’oscurità. Gli altri lo troverebbero ridicolo e non gli crederebbero quand’egli dicesse loro che vale la pena di uscire, di vedere la luce del sole, di conoscere il mondo fuori dalla caverna. Nessuno gli crederebbe, lo considererebbero un impostore. Addirittura, se lui provasse a liberarli, a portarli fuori lo ucciderebbero per impedirglielo.
Le ombre, che i prigionieri vedono riflesse sul muro della caverna stanno al fuoco come gli oggetti reali del mondo esterno stanno al sole. Il fuoco, come il sole, è ciò che rende possibile la visione, e quindi la conoscenza.
Il sole è simbolo del buono, o del bene. Non una certa cosa buona, o un certo bene particolare, ma il buono stesso. Il bene, secondo Platone, è la condizione di possibilità della conoscenza, come senza il sole nulla sarebbe visibile, così senza il bene nulla sarebbe conoscibile.
Il prigioniero liberato dalle catene, che esce alla luce del sole, è il filosofo, che, grazie all’educazione che l’ha reso tale, può accedere alla conoscenza delle idee, fino a conoscere il bene.
La fuoriuscita del prigioniero dalla caverna è l’ascesa dell’anima verso il luogo del noetico, cioè verso la forma più alta del pensiero.
Il filosofo che esce dalla caverna non aumenta le proprie conoscenze, bensì le rende più chiare, più vicine alla realtà. Se prima conosceva solo le ombre delle cose, piano piano impara a conoscere le cose reali, e poi le idee che, secondo Platone, sono ciò che di più reale ci sia.
Acquisire conoscenza vera è una liberazione. Conoscere solo le ombre, cioè solo le opinioni, è come essere prigionieri. Il filosofo, conoscendo la realtà, le idee e il bene, conquista la libertà e la felicità.

17 apr 2020

Il Simbolo nella Poesia - Step 7

Come nella letteratura anche nella poesia il simbolismo è molto sviluppato. Tra i maggiori poeti di questa corrente letteraria troviamo Giovanni Pascoli. Le sue poesie sembrano molto semplici ma in realtà nascondono un significato molto più profondo e complesso. Alcuni esempi delle sue poesie:
  • In "Lavandare", il campo mezzo arato rappresenta la desolazione delle cose incomplete.
  • In "Temporale", il temporale è simbolo di un male che sta per investire l'uomo, mentre il casolare indica la presenza dell'uomo.
  • In "Nebbia", la nebbia rappresenta l'incapacità conoscitiva dell'uomo.
  • In "Lampo", il lampo è simbolo di epifania, la capacità di vedere le cose come sono davvero.
  • In "X Agosto", la notte del 10 Agosto denuncia la presenza di un male metafisico che attacca la Terra, la rondine è invece simbolo di Cristo, che muore perchè gli uomini non sono in grado di accogliere il bene.
  • In "Il Gelsomino Notturno",è simbolo di una vita al chiuso ovvero del nido familiare, tema fondamentale della poetica Pascoliana.
  • In "Digitale Purpurea", la digitale purpurea rappresenta tutto ciò che è peccaminoso, che deve essere evitato.

X Agosto


San Lorenzo, Io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.

Ritornava una rondine al tetto:
l’uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.

Ora è là come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido:
l’uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido
portava due bambole in dono…

Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.

E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!

Fonte: X Agosto

16 apr 2020

Il Simbolo nella Letteratura - Step 6

Nella letteratura il simbolo è protagonista della corrente letteraria del simbolismo. Chi fece un grande uso dei simboli nelle proprie opere fu soprattutto Dante Alighieri con la sua "Divina Commedia". Dante studiò per molti anni la numerologia, lo studio della possibile relazione mistica tra i numeri e le caratteristiche di oggetti fisici o esseri viventi, e ciò è molto evidente nella sua opera, infatti possiamo notare il continuo ricorrere di alcuni numeri che acquistano determinati significati. Tra questi troviamo:
  • 1 l'origine di tutte le cose , rappresenta la perfezione e l'assoluto, infatti è Simbolo di Monoteismo.
  • 3 Simbolo della Trinità Cristiana che rimanda alla perfezione e alla conoscenza.
  • 9 il quadrato di 3, rappresenta il cambiamento e l'invenzione
  • 10 Simbolo della totalità della realtà rappresentata, richiama i 10 comandamenti che Dio affidò a Mosè sul monte Sinai.
Oltre alla numerologia troviamo nella Divina Commedia molti altri simboli che rimandano quasi tutti al Cristianesimo, per esempio troviamo la Pantera che simboleggia Cristo, la Lonza simbolo di Lussuria, il Leone simbolo di Forza e molti altri ancora che è possibile leggere qui : (Simbologia della Divina Commedia). 

15 apr 2020

Pubblicità "Simbolo" - Step 5

Nelle pubblicità il Simbolo del prodotto o dell'azienda è quello che la rende efficace o meno.
Un semplice simbolo che può essere istantaneamente riconosciuto e che suscita lo spettatore a acquistare il prodotto.

14 apr 2020

Il "Simbolo" nella Mitologia - Step 4

Simbolo e Mitologia hanno un rapporto molto stretto. Il mito riesce a trasmigrare da una struttura religiosa ad un altra servendosi della parola e soprattutto dei simboli, utilizzati come veicoli ed elementi unificanti. Nella Mitologia gli Dei stessi sono simbolo onnipotente di qualcosa di terreno. Nella mitologia greca ad esempio Zeus è il Dio del Cielo, Ares è il Dio della Guerra, Poseidone il Dio del Mare e così via. Oltre agli Dei troviamo l'utilizzo di simboli uguali in diversi miti.
Alcuni esempi sono:

  • Nei Misteri Eulesini il sacerdote Demetra mostra una spiga.
  • Dal mito di Eros e Psiche , quest'ultima offri a cerbero una focaccia di farina, miele e vino per arrivare a Persefone.
  • Il Culto di Dionisio, caratterizzato dall'uso sacro della vite e del vino che si trasforma successivamente nelle sublimazione dei Misteri Orfici.
  • Nel Cristianesimo i simboli di Pane e Vino sono il fondamento del culto.
  • Nell'Ultima Cena Gesù offre pane e vino dicendo "Questo è il mio Corpo, questo è il mio Sangue".
"Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me"
"Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me"
~Gesù


31 mar 2020

Simbolo - Step 3

Materiale utilizzato :

-iPad 10.2”
-zSpeed Drawing Pen 2nd gen.
-AutoDesk SketchBook

24 mar 2020

Storia e Origini del termine "Simbolo" - Step 2



Il termine "Simbolo" è un termine molto antico che nel corso degli anni ha acquistato diversi significati. Letteralmente il termine simbolo significa "mettere insieme" dal greco συμβάλλω (symballo) dalle radici σύν «insieme» e βάλλω «gettare», in greco antico aveva anche il significato di tessera di riconoscimento. Questa era una tessera di terracotta che veniva usata per sancire un patto. Questo "simbolo" poteva essere utilizzato da due uomini, due famiglie o due città che sancivano un patto tra di loro. Inizialmente veniva dichiarato un patto , si prendeva una tessera di terracotta, il cosiddetto simbolo, veniva spezzato in due e ognuno prendeva la sua parte. Il perfetto combaciare delle due parti attestava l'esistenza di un accordo. Da qui deriva il significato di "Patto" o "Accordo" del termine "Simbolo".
Fonte: Wikipedia

L'accordo Spezzato

Kyros, figlio maggiore di una donna chiamata Selene proveniente da un anonimo villaggio greco dal quale era fuggita verso Sparta per le accuse di adulterio che gravano su di lei. Da bambino viveva assieme al fratello minore Sora, privo della forza e della dedizione al combattimento che già contraddistinguevano Kyros. Un giorno Sparta fu attaccata da un esercito comandato da due strane figure venute per prendere Sora: Kyros, nel tentativo di fermarli, venne colpito all'occhio destro, sul quale avrà per sempre la cicatrice; incapace di muoversi, vide il fratellino allontanarsi per sempre mentre una delle due figure gli si avvicinò chiedendogli perdono: non era altro che Atena, la dea della giustizia, e il suo compagno Ares, il dio della guerra. Kyros non dimenticò mai quel giorno e, per onorare il fratello che aveva abbandonato, si tatuò sulla pelle un tatuaggio rosso che partiva dalla testa fino al braccio sinistro proprio come il segno che aveva Sora sin dalla nascita. Kyros divenne il temuto generale del più grande esercito di tutta la Grecia, successivamente sposò una donna, Lysandra, e da lei ebbe una figlia, Calliope. Come generale era temuto e rispettato da alleati e nemici, mentre Lysandra era l'unica che lo rimproverava apertamente e Calliope lo vedeva come un padre affettuoso. Durante una terribile battaglia contro un'orda di barbari, che aveva decimato il suo esercito, Kyros stava per soccombere dinanzi al martello del comandante avversario quando chiese aiuto ad Ares, cui era devoto senza sapere che era lo stesso che rapì Sora anni prima. Ares e Kyros strinsero un patto, Ares lo avrebbe aiutato ma la sua anima sarebbe stata per sempre sua. Ares lo accontentò e scese dall'Olimpo uccidendo i nemici di Kyros e legando alle sue braccia le Spade del Caos, due grandi lame attaccate ai suoi polsi per mezzo di catene e simbolo della sua forza sottomessa alla volontà del dio. Per molti anni Kyros saccheggiò, razziò e uccise in nome di Ares commettendo crudeltà finché, durante una scorribanda, violò il sacro tempio dell'Oracolo di un villaggio dedicato alla dea Atena, nonostante questa l'avesse avvertito di non entrare per nessuna ragione al mondo. Ignorando l'avvertimento Kyros sfondò la porta e, accecato dalla rabbia, non si accorse che lì c'erano anche sua moglie e sua figlia e le uccise. Da allora la sua pelle diventò bianca a causa delle ceneri dei corpi bruciati dei suoi cari che gli rimasero attaccate addosso per una maledizione lanciatagli dall'Oracolo stesso, e le sue notti furono perseguitate dall'incubo di quell'ultima uccisione in nome di Ares, dando vita alla leggenda del Fantasma di Sparta. Dopo anni di incubi, omicidi e sofferenze Kyros decise di rompere il patto che lo legava con Ares. Viaggiando indietro nel tempo all'epoca della Titanomachia Kyros si allea con Gaia e altri Titani che grazie ai suoi nuovi poteri ottenuti uccidendo le Sorelle del Destino, teletrasporta parte dei Titani nel tempo presente. Deciso ad uccidere Ares, Kyros scala l'Olimpo insieme a Gaia e agli altri Titani. La strada non è breve perché Kyros e i suoi fidati alleati devono prima scontrarsi contro gli altri dei dell’Olimpo venuti a conoscenza della sua folle impresa. Dichiarando guerra ad Ares si mette contro tutti gli dei che è obbligato a sconfiggere. Durante la sua scalata per l’Olimpo riesce ad uccidere molti Dei tra cui Poseidone, Ade , Ermes e molti altri, ma solo dopo si accorge di cosa aveva fatto. Per ogni Dio che Kyros uccideva il mondo andava sempre più in rovina ma la sua furia omicida gli annebbiava la vista, nulla poteva fermarlo. Dopo aver ucciso quasi tutti gli dei arrivò all’Olimpo dove erano rimasti solamente Zeus e Ares. Dopo una furiosa battaglia Kyros riusci a sconfiggerli ma spenta la sua furia assassina si accorse della distruzione che portò nel mondo. Non era rimasto più nulla, tutto era distrutto, tutti gli Dei erano morti e questo era solo a causa sua. I rimorsi ricominciarono e gli incubi iniziarono subito a tormentarlo tanto che tra i corpi ormai senza vita di Zeus e Ares decise di uccidersi e porre definitivamente fine alle sue sofferenze.

Simbolo - Sintesi finale - Step 24

Questo Blog è incentrato sul termine " Simbolo ", studiandone la  definizione  e i  significati  si scopre che in passato questo ...